La scrittura secondo Edna O’Brian e Les Edgerton
PER DURARE NEL TEMPO
Le opere teatrali e i romanzi basati su temi politici mi rendono insofferente. Durano al massimo cinque, dieci, quindici anni. Le poesie di Emily Dickinson parlano della solitudine e dei corridoi della mente, e vivranno in eterno. Non so se io durerò nel tempo oppure no. So solo che voglio scrivere di qualcosa che non segua le mode e non corteggi nessun momento e nessuna opinione giornalistica. Voglio scrivere di qualcosa che valga in ogni tempo, perché è uno stato dell’anima.
(Edna O’Brian)
COME SI INIZIA UNA STORIA?
Iniziare con un personaggio che rimugina tra sé e si contempla l’ombelico, riflettendo sul significato della vita, o sul sistema politico intollerabile in cui si trova a vivere, o sugli abusi subiti da parte dei suoi familiari, è il bacio della morte per la storia, credetemi. Per quanto abile sia l’autore, “raccontare” dei fatti non può iniziare una storia con la stessa potenza che ha “mostrare” gli stessi fatti tramite una scena. Il vostro scopo è evocare una risposta emotiva nel lettore, e la semplice narrazione non è sufficiente. Il lettore deve vivere la scena di apertura insieme al protagonista; solo così potrà davvero credere a ciò che legge, e soprattutto percepirlo in maniera non superficiale.
(Les Edgerton, “Hooked”)
Grazia Gironella, nata a Bologna, vive ai piedi delle montagne friulane ed è appassionata di natura e discipline orientali. Tra le sue pubblicazioni: La strada che non scegli (biografia); Cercando Goran (Searching for Goran in lingua inglese), Veronica c’è e Tutti gli amori imperfetti (romanzi); Tarja dei lupi e La pace di Jacum (racconti lunghi), e il manuale di scrittura creativa Nel cuore della storia.