Scrittura

L’ultimo giro di revisione

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Cosa si incontra nell’ultimissima fase della revisione?
Vi racconto la mia esperienza,
e vi annuncio anche che è nata Veronica c’è!

Dopo ben due falsi allarmi, eccomi qui. A proposito di revisione: riuscite a immaginare come posso essermi sentita quando Luana, commentando questo stesso post ‒ nella sua prima apparizione ‒ mi ha fatto notare che, sulla copertina del romanzo, la parola “c’è” era scritta con l’accento acuto? Acuto!

È stato un bel momento, davvero. Il tripudio dell’ansia, e una fretta di correggere che mi ha indotta a farlo a step successivi, in base alle tempistiche di Amazon. Eppure “catastrofi” di questo tipo possono capitare, soprattutto se, come me, si ha la tendenza a creare degli automatismi per mandare il cervello (e lo spirito d’osservazione, purtroppo) in vacanza. Già, perché ho scoperto l’arcano: poco tempo fa ho cambiato PC e tastiera, e su quest’ultima ho riprogrammato i tasti di scelta rapida… sbagliando il carattere “È”. Risultato: ho sparso l’errore qua e là, senza accorgermene, per settimane. Bel colpo, e ottimi occhi! In pratica stavo mandando Veronica al ballo delle debuttanti con i bigodini ancora in testa… 

Fine delle mie giustificazioni, non molto interessanti, con umile inchino all’imperfezione umana e un “grazie” speciale a Luana.

L’ultimo giro di revisione… sembra che io stia parlando di un valzer, vero? E la revisione di Veronica c’è lo è stato, anche se in alcuni momenti è più sembrato una maratona di ballo del tipo Non si uccidono così anche i cavalli. Se non conoscete questo film, meglio non raccontarvi la trama, per niente allegra.

Finalmente parlo della revisione al passato. È fatta! Ho finito! Veronica c’è ha compiuto il suo primo passo nel grande mondo. Una fase del lavoro si è conclusa, le prossime arriveranno con calma, come si deve dopo la maratona di cui sopra. Intanto sono qui a raccontarvi le mie impressioni su quest’ultima, sostanziosa tornata di revisione che ho definito “si può fare di meglio”.

Il nome che ho dato a questa fase della revisione si spiega da solo: questa è non l’ultima revisione, ma la ulteriore revisione a revisione finita. Sono diventata ancora più pignola del mio solito? Può essere, ma il motivo pratico è un altro: lo sfasamento temporale che mi ha fatto rispolverare Due vite possono bastare per trasformarlo in Cercando Goran ha prodotto a cascata lo stesso sfasamento sugli altri due romanzi che avevo già pronti. Risultato: come la storia di Goran ha subito una nuova revisione a distanza di due anni dall’ultima, così è successo a Veronica c’è, e così promette di essere per i prossimi romanzi.

Con una pausa di qualche settimana-mese tra la fine della prima stesura e l’inizio della revisione, non si ha un distacco sufficiente dalla storia.

Lo so, non suona bene. Chi ha la pazienza di aspettare anni prima di aggiustare una storia che non vede l’ora di dare in pasto agli editori, oppure ai lettori? Nessuno, naturalmente. Io stessa mi ci sono trovata per le cause che vi spiegavo, non per mia scelta. In precedenza la mia pausa tipo si era sempre aggirata sui tre mesi, durante i quali lavoravo sul romanzo successivo. Adesso che ho constatato la differenza, però, credo che adotterò stabilmente questa nuova tempistica: non meno di un anno di stacco, possibilmente due.

“Si può fare di meglio”… su molti fronti. 

Nel momento in cui stampo di nuovo il testo che considero pronto, e mi accingo a rileggerlo ad alta voce, prendendo appunti a margine sulle modifiche da fare, sono convinta che mi aspetti una verifica sul campo delle scelte stilistiche ‒ un’operazione simile all’accordatura di uno strumento musicale. Questo è in effetti gran parte del lavoro: leggendo ad alta voce, anche le stonature più microscopiche spiccano come errori grossolani, mentre la bocca propone da sola le soluzioni. È strano come sembri tutto evidente, quando fino a un momento prima non lo era affatto. Ma non è tutto qui. Fino all’ultimo continuano a emergere errori più prosaici, in particolare ripetizioni e refusi.

I refusi!

Sono infestanti, quelli. Qualcuno di voi è appassionato di videogiochi? Il punto di respawn è il luogo dove riappaiono i nemici dopo la morte, di solito a ciclo continuo. Ecco, anche i refusi devono avere un proprio punto di respawn nel testo. Tu li fai secchi come se non ci fosse un domani, ma puoi stare sicuro che qualcuno riuscirà a farsi strada nel testo per farti dannare ancora un po’. Io ho trovato un numero di capitolo sbagliato e un “sielnzio”, per esempio. Spero che sarete così gentili da segnalarmi gli altri, se ne incontrate.

Quanto tempo richiede la preparazione tecnica del testo per l’autopubblicazione!

Tra formattazione per cartaceo e digitale, copertina, sommario, blurb, descrizione e problemi di sillabazione, anche stavolta sono riuscita a superare le previsioni. Colpa mia, più che per altro. Dopo un anno e mezzo non ricordo bene tutti i passaggi e tutte le insidie già superate; inoltre Amazon opera continui cambiamenti per agevolare l’autore, e ogni tanto inventa ostacoli dove non ce sono…

Definire il pubblico? Difficile!

Ho sempre pensato a Veronica c’è come un romanzo per Young Adults, sulla base della protagonista quindicenne, ma poi sono iniziati i dubbi. Nella storia sono presenti anche personaggi più adulti; forse il romanzo è per New Adults? Ma no, viste le tematiche è una storia per tutti… 

Per ora rinuncio a una definizione. Amazon fa scegliere due categorie, perciò ne ho dedicata una alla narrativa per ragazzi, come penso sia corretto, e l’altra alla narrativa generale. I dubbi, però, restano.

La fase finale della revisione è sempre una doccia scozzese.

È una storia bellissima! (Lacrimuccia.) Non sarà una schifezza? Chissà se la leggeranno le persone che hanno letto Cercando Goran… Forse avrò lettori nuovi. Perché ne avrò, vero?

Eh sì, è facile fare valutazioni mentre si è ancora chiusi nel proprio guscio, ma da quel guscio il romanzo deve uscire, e niente garantisce che incontri il favore dei lettori. Ogni romanzo ha una vita a sé, che sia il primo, il secondo o il sedicesimo.

I primi effetti della pubblicazione sono agrodolci.

C’è un innegabile sollievo, dopo un lavoro intensivo e approfondito. Fingere che sia ogni volta una storia mai sentita diventa difficile, dopo sei o sette tornate di revisione! Ma c’è anche un senso di malinconia e di smarrimento. Per settimane ho lavorato a testa bassa, anche otto ore al giorno, se la situazione lo permetteva. Rompere un’abitudine così amata è un po’ destabilizzante, almeno nei primi giorni. E poi, sollievo… ma adesso inizia una fase impegnativa del lavoro: fare conoscere la storia. Già, perché di “naturale” c’è soltanto l’oblio, in particolare per chi si autopubblica.

C’è anche un’altra causa per questa malinconia, ed è la necessità di riadattarmi alla vita normale. Quando scrivo in modo intensivo, partecipo alla vita familiare quanto è necessario, ma in realtà una parte di me resta nella storia fino alla fine. Lì possono esserci problemi da risolvere e fonti di frustrazione, ma è comunque una nicchia protetta, dove niente arriva a ferirmi davvero. Questo diventa evidente alla mia uscita dalla nicchia, quando quel piccolo distacco dalla realtà, che è concentrazione ma anche difesa, viene meno e mi lascia vulnerabile come una lumaca senza casa. Non sempre la realtà è friendly! Voglio ricordarlo sempre: al di là del successo e delle recensioni, al di là delle difficoltà nel gestire il tempo e la storia in corso, il momento in cui scrivo è un piccolo tempio protetto, un’isola felice.

Concludo! Oggi sono troppo chiacchierona…

Vi segnalo una nuova, bella recensione a Cercando Goran sul sito della gentilissima Emanuela Navone. La trovate qui.

E poi… Veronica c’è! Cosa dirvi del romanzo? Veronica è una ragazza testarda e sensibile, che da sempre paga il prezzo dei problemi di dipendenza di sua madre Mabel. Quando scopre che dovrà seguirla in una comunità di recupero per tossicodipendenti ed essere sradicata per l’ennesima volta dal suo mondo, ne ha abbastanza e scappa per cercare il padre che non ha mai conosciuto. Inseguire un sogno, però, può essere pericoloso, e non solo per le delusioni sempre in agguato. I problemi di Mabel la accompagneranno nella sua ricerca e la metteranno in serio pericolo, ma Veronica farà anche degli incontri importanti, che la aiuteranno a vedere chiaro in se stessa… e la faranno innamorare.

Trovate il romanzo su Amazon.it in versione cartacea e digitale. Spero che vorrete seguirmi anche in questo viaggio!

28 commenti

  • Brunilde

    Prima di tutto: buona fortuna Veronica! Già inserito nella mia book list, visto che ho apprezzato molto Cercando Goran.
    Il tema del rapporto fra madri e figlie mi coinvolge molto: è stato centrale nella mia vita, prima da figlia, poi da aspirante madre, quando il mio sogno sembrava non potersi realizzare, alla fine da mamma. Sono stata dapprima felice, ( la mia bambina era fantastica ) poi disperata ( un'adolescenza terribile ) e alla fine pacificata ( la mia ragazza sta diventando una gran bella persona ). Ogni donna porta dentro l'impronta della madre che ha avuto o che avrebbe desiderato avere, e ognuna ha dovuto o dovrà fare i conti con la scelta, o il caso, della maternità, realizzata o meno . Prima o poi anch'io troverò il coraggio di scriverne. Sottotraccia, ne ho comunque parlato nel mio libro, "Mora Mora": anche se l'argomento è un altro, il tema c'è, eccome.
    Grande interesse per la nuova fatica, quindi, e davvero complimenti!

    • Grazia

      Grazie! Credo che il rapporto tra madre e figlia sia davvero delicato. Lo trovo problematico anche adesso, e non si può dire che io sia una ragazzina.

  • Nadia Banaudi

    Ma è fantastico che tu sia arrivata a mettere la parola fine al nuovo libro. Non è per nulla un passo da poco, anzi è proprio il preludio a quel che verrà, non mi resta che scoprire Veronica c'è.

  • Marco Amato

    Complimenti Grazia per questa nuova avventura..
    Mi piace molto la copertina e il titolo, ti auguro il successo che meriti.

  • silvia lettore creativo

    Be', sulla domanda se i lettori di Cercando Goran lo leggeranno, posso dirti che io certamente sì. Sta già al sicuro nel mio kindle.

  • Lisa Agosti

    In bocca al lupo Grazia! Finalmente Veronica avrà il suo momento! Che emozione!
    La copertina mi ha colpito, nella mia immaginazione Veronica era bassa, spettinata, colorata e più giovane della tua modella.
    Non vedo l'ora di leggere la versione definitiva della storia, ora che è tutta perfetta e con gli accenti al posto giusto!
    Il fan club Gironella è pronto a farti tanta tanta pubblicità!

  • Luz

    Confermo quanto avevo scritto ieri: non me lo perderò. Mi piace la tua scrittura.
    Anche qui troviamo un viaggio che poi è una metafora di un viaggio interiore. Mi incuriosisce un bel po'.
    Capisco quella sensazione di "stracciamento" quando ci si distacca dal romanzo, così come quello stordimento del durante. È tipico di chi si immerge totalmente nel proprio fare, ed è bello.
    Riguardo alla segnalazione del refuso in copertina… di nulla! Sono felicissima anzi di esserti stata utile e in men che non si dica hai rimesso tutto in circolazione con le dovute correzioni.

  • Elena

    Che felicità Grazia, urrà! Viva Veronica a metà tra la storia per ragazzi e adulti. Veronica c'è sul mio Kindle. Sai bene quanto abbia apprezzato Cercando Goran, le mie aspettative sono alte, sappilo! Come capisco il tuo entusiasmo e la fatica per la revisione ma quando si arriva al dunque, la leggerezza per aver lasciato il fardello dev'essere bellissima. Spero di provarla presto. Per intanto in bocca al lupo e viva i refusi (altrimenti come facciamo a riconoscere le amiche?) ????

    • Grazia

      Viva il lupo, e sì, viva anche i refusi, perché un bagno di umiltà ogni tanto ci sta bene. Metti che l'autrice si faccia un viaggio di onnipotenza… XD Grazie di tutto, Elena!

  • Cristina M. Cavaliere

    Che meraviglia la notizia di questa nuova nata! La copertina è bellissima, e molto evocativa, e mi piace moltissimo anche la quarta. Anche se non avessi saputo delle tue vicissitudini con la revisione, si tocca con mano che c'è un grandissimo lavoro dietro questo romanzo. Appena riesco a capire in che mondo sto, scarico la versione digitale (non ci crederai, ma sono più presa ora di qualche mese fa)! Sul resto ti capisco, a parte il refuso in copertina segnalato da Luz, i dubbi sono sempre tanti, ma accompagnare alla vita un "nuovo nato" è sempre una sensazione impagabile.

    • Grazia

      Ci credo che sei ancora più impegnata, cara Cristina! Ti ammiro molto per la capacità di impegno che stai dimostrando, e sono felice che questa sia anche la realizzazione di una tua aspirazione naturale. Spero che la storia di Veronica ti piacerà, quando verrà il momento.

    • Cristina M. Cavaliere

      Ecco fatto, è ora in digitale sul mio ereader che poi è il mio smartphone. Toglimi una curiosità, ma quella bella copertina è una fotografia scattata da Enrico?

  • Giulia Lu Mancini

    Capisco l'ansia pre e post pubblicazione e tutti i problemi del caso, accento compreso. La storia sembra molto bella e la cover accattivante. In bocca al lupo per questa nuova avventura!

  • Barbara Businaro

    Veronica c'è anche nella mia lista acquisti (ma ho ancora Goran lì che scalpita già dentro il Kobo).
    Quindi concordo con te in un anno o due di distacco, così i lettori hanno il tempo per stare al passo.
    Bella la copertina, fresca, semplice, perfetta per un Young Adult (e in tutti gli young adult ci sono gli adult, fanno di solito parte dei "contrasti" della storia ). Speriamo che Veronica si metta le All Stars (pare siano tornate di moda) e faccia parecchia strada!

  • Maria Teresa Steri

    Un po' in ritardo, ma ti faccio tantissimi complimenti per il nuovo nato. Capisco benissimo il tuo stato d'animo di distacco-malinconia, lasciar andare una tua creatura della quale ti sei occupata a lungo è difficile. Di certo non mancheranno le soddisfazioni a ripagarti di tanto lavoro. In bocca al lupo!

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