Letture,  Vita da scrittori (e non)

Di lettura e di lettori

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Sei un lettore lunatico? Non è poi così grave.

Bentrovati, cari lettori! Mi sto prendendo pause lunghissime dal blog, per vari motivi. Ho qualche piccolo, ma ostinato problema tecnico che non riesco a risolvere e a cui non ho voglia di dedicare altro tempo. All’apparenza il blog si comporta come certi attrezzi, che dopo l’uso li riponi, perfettamente funzionanti, li lasci lì tranquilli per qualche settimana/mese, ed ecco che quando vai a tirarli fuori non funzionano più (il nostro decespugliatore, per dirne uno). Forse si sentono abbandonati? Bisogna passare ogni tanto a salutarli perché si tengano pronti a svolgere la loro funzione naturale? Bah.

Nel caso del blog, che non abbia crescita okay, è ormai assodato. Poi sono saltati gli avatar accanto ai commenti ai miei post, salvo qualcuno di blogger WordPress. What? Disinstallato e reinstallato Chrome, dato che su Mozilla Firefox tutto sembrava regolare… e niente da fare, il problema permane. Perfetto. Poi è sparita su quasi tutti i blog che seguo la casellina di notifica accanto al box del commento. Io risulto senza foto – su questo non piango di sicuro – ma non ricevendo le notifiche, non so quando il blogger mi risponde e devo tornare a controllare per conto mio. Simpatico, no? Quando poi, qualche giorno fa, ho aperto Scrivere Vivere e mi sono trovata un’indesiderata fascia sotto lo header, in cui scorrevano bellamente le immagini sfocate di vari miei articoli, devo dire che mi sono cadute…

Ho recuperato grazie a un backup di aprile, che però non ha ripristinato l’ultimo articolo. Chiedo scusa quindi a chi, dopo avere commentato, può aver visto sparire articolo e commento. A misfatto avvenuto, però, ho dovuto ammettere con me stessa che non sono i problemi tecnici a tenermi lontana dal blog, quanto un momento di stanchezza. Da qualche tempo oscillo tra il non sapere di cosa parlare sul blog e lo scrivere di getto articoli ispiratissimi, che cestino subito dopo.

I motivi credo di averli individuati. Cerco argomenti tra quelli coerenti con il corso del blog fino a oggi, ostinandomi a ignorare il fatto che in questo periodo non mi interessano. Ho parlato già abbastanza degli aspetti più tecnici della scrittura creativa; sul blog il materiale non manca, per chi può essere interessato. Quanto a me, ho messo ciò che ho imparato nella “cassetta degli attrezzi” resa famosa da Stephen King, e ora cerco di metterlo a frutto scrivendo. Su altri argomenti, per esempio relativi all’autopubblicazione o alle inserzioni pubblicitarie, ha senso tornare quando c’è qualche novità, non per rimacinare il già macinato.

A questo si aggiunge che in questo periodo la vita mi chiama altrove. Sto introducendo nelle mie giornate cambiamenti importanti, come la routine mattutina di qi-gong, un regime alimentare migliore e nuovi interessi legati al mio rapporto con la natura. Cucino più del solito. Sono molto attiva, pulisco, riordino. Guardo una quantità di video su YouTube, di persone che trovo ispiranti, a volte mostruosamente speciali. Ascolto musica, spesso folk, spesso irlandese (c’è molto di irlandese in circolo, al momento). A proposito, sentite l’intensità di Siúil a Rún, versione degli Seo Linn (pron. Scio Linn) di un canto tradizionale.

Il fascino della lettura sul viso di un cliente in libreria.
Immagine di cottonbro, Pexels

In questa situazione precaria, con l’ammiccante ipotesi di mettere in pausa il blog per tutta l’estate, balzo con gioia su The moody booktag – Sei un lettore lunatico?, scoperto sul canale YouTube di Martina Belli, che è stata mia ospite QUI. Dopo la scrittura, cosa c’è di più bello che leggere e parlarne con i compagni di viaggio? Approfitto del salvagente e vado con domande e risposte.

  • Ti consideri un lettore che si fa influenzare dall’umore?

Mi faccio influenzare da una quantità di cose: stato d’animo, orario della giornata, condizioni meteo, atmosfera del momento… Ho sempre almeno tre-quattro libri in lettura, perciò passare dall’uno all’altro è molto agevole, come anche tirarne fuori un quarto o un quinto, nel caso. L’unico punto fermo è che non esistono momenti in cui non abbia voglia di leggere.

Prima di fare colazione rileggo sempre qualche passaggio di uno dei testi che considero pilastri per la mia crescita. È incredibile quanti concetti possano rimanere invisibili o incompresi con una lettura sola. A parte questo, che fa parte del rituale di inizio della mia giornata e non si può definire una vera seduta di lettura, leggo nel primo pomeriggio (quasi sempre saggistica) e dopo cena (narrativa e un po’ di saggistica). Questo in casa. Fuori casa, nei vari tempi di attesa, leggo quasi esclusivamente narrativa per praticità, visto che la saggistica per me comporta sottolineatura.

  • Crei delle tbr (liste di libri “to be read”)? E poi riesci a rispettarle?

La lista dei libri che desidero leggere è lunghissima, salvata su Amazon, e del tutto vaga per quanto riguarda il quando. In questo modo non c’è niente da rispettare, in sintonia con la libertà assoluta che collego alla lettura. Va da sé che molti libri non arrivo mai a leggerli, e a volte li ho già acquistati…

  • I libri hanno un’influenza sul tuo umore? Le atmosfere riescono a toccarti?

Immergermi nell’atmosfera dei libri è uno dei miei motivi principali che mi spinge a leggere: vivere realtà, emozioni, pensieri diversi dai miei abituali. Quando riemergo sono una persona diversa, anche se spesso in modo impercettibile. Perché l’immersione riesca, però, devo incontrare una storia che faccia vibrare le mie corde e/o un autore che sa scrivere. La prima può bastare anche da sola, a volte; il secondo quasi mai. Non direi però che la lettura influenzi il mio umore, salvo nei casi in cui mi arrabbio con l’autore e sono tentata di buttare il libro dalla finestra.

  • Quando ti senti giù preferisci leggere libri allegri, tristi o neutrali?

I libri “allegri”, di quelli che ti aspetti facciano ridere, non mi piacciono e li sfuggo come la peste. Faccio lo stesso con i libri tristi, a meno che la tristezza non sia soltanto un passaggio verso qualcosa di più interessante. Restano i libri neutrali, cui deduco vada la mia preferenza, anche quando mi sento giù.

  • In genere usi la lettura per evadere, imparare qualcosa o riflettere in senso critico?

Secondo me un libro fa sempre evadere, anche quando non è leggero e non ci si sente oppressi. Imparare? Sì! Riflettere? Anche! In senso critico, dipende. D’istinto tendo a provare meraviglia e gratitudine, quando incontro qualcosa che mi colpisce in positivo; quando invece l’impressione è negativa, mi allontano dal libro che l’ha suscitata per dedicarmi al libro successivo. Il desiderio di elaborare in senso critico, quindi, in me è molto limitato, salvo casi particolari. (Sono una capra, lo so.)

  • Qual è un libro che ti ha fatto ridere di gusto?

Forse nessuno. Ma sì, mi capita di ridere (poco) e sorridere (spesso) leggendo, però non è mai una caratteristica così importante per me da farmi ricordare un titolo o un autore. Non pensate che io sia una persona seriosa o cupa di carattere. Il senso dell’umorismo gioca un ruolo importante nella mia vita, solo che nei libri cerco altro.

  • Qual è un libro che ti ha fatto piangere? O, se non ti capita di piangere, un libro che ti ha almeno commossa e toccata?

Mi commuovo abbastanza facilmente, leggendo come guardando un film. Un libro che recentemente mi ha fatto consumare un buon numero di fazzoletti è stato All the Bright Places (Raccontami di un giorno perfetto) di Jennifer Niven, bellissimo e toccante. Mi è piaciuto anche il film.

  • Un libro rispetto al quale non riesci a capire come ti senti?

È una situazione che non conosco. I libri che leggo mi lasciano sempre impressioni nette, in positivo come in negativo. Quando i due poli sono compresenti, ce n’è sempre uno che vince senza spargimenti di sangue.

  • Preferisci leggere in un giorno di sole o di pioggia?

Al chiuso mi è abbastanza indifferente. Le giornate grigie forse rendono la lettura più goduriosa, ma il tempo che posso riservarle non cambia. Leggere all’aperto in una giornata di sole, invece, è faticoso per gli occhi, cosa che mi fa leggere poche pagine, oppure ricorrere all’e-reader. Se notate una sfumatura di fastidio in questo “ricorrere”, avete ragione. L’e-reader, che pure uso spesso, non ha scalzato i libri cartacei dal loro podio. Per farlo aspetta che la casa trabocchi di libri e ci obblighi al trasloco. (Occhiali da sole? Cosa sono?)

  • Generalmente ti piace creare l’atmosfera quando leggi? Musica, luci, profumi…

Musica: giammai! La sua atmosfera finirebbe con l’inquinare quella creata dal libro. Luce: naturale fino all’ultimo raggio, oppure a led e puntata sul libro. A volte posso avere una candela accesa, ma sono casi particolari. Profumi: mi piacciono, ma non li collego alla lettura. La vera atmosfera la creiamo io e la mia poltrona, insieme ai libri impilati sul tavolino.

  • Riesci a passare subito da un libro all’altro oppure hai bisogno di una pausa?

Da anni ormai ho sempre diversi libri in corso di lettura, come dicevo, quindi passo facilmente dall’uno all’altro, o non potrei conservare questa abitudine; però è anche vero che di solito leggo un romanzo alla volta, accompagnato da più saggi. La lettura di due romanzi insieme può essere fastidiosa, soprattutto quando non sono abbastanza diversi tra loro.

E voi, cosa mi raccontate? Siete lettori lunatici?   

30 commenti

  • Giulia Mancini

    Sai che anch’io mi ritrovo ad avere pochi argomenti di cui parlare nel blog? Oscillo tra argomenti che all’improvviso mi ispirano e che poi cancello al vuoto, in realtà sono diventata piuttosto pigra negli ultimi tempi.
    Forse la lettura si salva, non so se posso definirmi una lettrice lunatica, mi piace leggere almeno due libri contemporaneamente ma poi uno prende il sopravvento. Ci sono libri che mi catturano subito, altri che tardano a decollare, credo dipenda non solo dal libro o dall’autore ma anche dallo stato d’animo che ho nel momento in cui leggo. Forse un po’ lunatica lo sono…

    • Grazia

      Sono convinta che nel tempo capiti a tutti di restare a corto di argomenti. Del resto tutto cambia, cambiano i tempi, cambiano i gusti, cambiamo noi. Tutto sommato c’è da sorprendersi che un blog rimanga vivo e vitale dopo diversi anni. Non so se avevi seguito lo scambio con MikiMoz, ma capisco che abbia sentito il bisogno di dare aria al blog e ritornare a gestirlo nel modo che gli piace. Spero di riuscire a farlo anch’io, e lo auguro anche a te.

  • Claudia

    Sai che anche Blogger sta dando molti problemi tecnici ultimamente?
    A proposito, mi hai appena ricordato che non faccio il backup dei dati da una vita, quindi provvedo subito.
    Per il resto, son felice che tu stia dedicando più tempo a te stessa e al tuo benessere.
    Il blog può attendere, e noi con esso. :*
    Buona domenica.

  • Elena

    Ciao Grazia, ultimamente ho fatto la tua stessa pensata circa il blog: dovrei scrivere solo di ciò per cui è nato o il blog può evolvere? Nella seconda affermazione trovo la risposta. In fondo è un blog personale, non è un blog scritto per fare soldi o conversioni, ma per raccontarmi. Così racconto quello che mi va di racocntare. Sembra scontato, ma non lo è.
    Penso che i nostri lettori di tanto in tanto apprezzino anche momenti di riflessione personali. Ma senza esagerazione. In fondo la lettura di un blog è uno svago e a noi il compito di tenere l’equilibrio!
    L’intervista sul lettore lunatico è molto carina, mi sono segnata il linki, magari prima o poi psto la mia sul blog. Viva i meme!

    • Grazia

      Quando ho creato il blog, ho scelto come nome Scrivere Vivere proprio perché non volevo essere legata a filo doppio alla scrittura. Come dicevo a Giulia, tutto cambia, e quello che ci ostiniamo a non assecondare nel cambiamento finisce con l’inaridirsi. Quindi sì, anche per me la via è la seconda, oppure niente.

  • Brunilde

    Tutto cambia ed evolve, se il tuo blog – e altri che seguo, di blogger diventate ormai amiche – rimanessero ingessati e rigidi perderebbero interesse. La magia delle parole è il fil rouge che ci accomuna, l’amore per la lettura e quello ( non sempre ricambiato…) per la scrittura ne sono due aspetti fondamentali.
    Non so se sono una lettrice lunatica.
    A seconda delle mie esigenze del momento, alterno libri impegnativi, a volte appassionanti, qualche saggio, narrativa light, gialli ( il mio genere relax, quando voglio mandare in vacanza il cervello ) o saggi . La narrativa predomina, ho bisogno di storie, di un altrove che solo un romanzo può dare.
    Ma leggo rigorosamente un romanzo alla volta.

    • Grazia

      In effetti mi pongo il problema della coerenza per il mio blog, ma come utente di blog altrui non mi disturba affatto trovare cambiamenti; anzi, spesso mi piace, se non portano gli articoli in ambiti che proprio non mi interessano. Mi piace più di tutto seguire la persona, per come la intuisco tra le righe degli articoli. Se c’è da partire per qualche viaggio imprevisto, perché no?

  • ariano geta

    I momento in cui si ha “meno voglia” capitano in tutti i settori, se in questo momento sei maggiormente attratta da altre attività è preferibile allentare il blogging, perché forzarlo potrebbe essere peggio. La voglia di bloggare con più continuità tornerà da sola, vedrai
    Per rispondere alla tua domanda: io sono lunatico proprio di mio, in ogni cosa che faccio, figurati se potrei mai essere un lettore metodico che segue abitudini consolidate… Assolutamente no, salto di palo in frasca, dal classico ottocentesco al fumetto contemporaneo, dal saggio storico al romanzo umoristico, passando per dei periodi di “blocco”, come quello attuale ahimé.

  • Marco

    Io da un po’ ho deciso di ignorare gi aspetti tecnici della scrittura. Mi era venuta in mente l’idea di scrivere un fluviale articolo su come pubblicare su Amazon: mai terminato e nemmeno ci penso. Non ne ho proprio voglia.
    Preferisco parlare di quello che leggo. Ormai gli aspetti tecnici della scrittura; oppure come trovare il proprio pubblico, mi hanno stufato assai.

    • Grazia

      Hanno stancato anche me. Non che non li consideri importanti, ma appartengono a un periodo già assimilato e offerto, per quanto potevo. Adesso credo che scriverò di altro.

  • Luz

    Ormai siamo abituati a pensare al distacco dal blogging come qualcosa di fisiologico.
    Io ancora non perdo la mia voglia di scrivere e confrontarmi, spero di mantenere questa abitudine perché adoro farlo.
    I temi sono la cosa difficile da trovare, ma mi lascio ispirare dai tanti aspetti della vita. Insomma, ho carne al fuoco.:)
    Se sono una lettrice lunatica… Uhm. So solo che dalla pandemia ho moltiplicato esponenzialmente le letture. Sono entrata in gruppi di lettori e sto curando il mio profilo libri di Instagram (il blogging in effetti da solo non ti dà quella soddisfazione). Gli devi stare dietro ma ne vale la pena, almeno per ora…

    • Grazia

      Non è ovvio che si deva perdere la voglia di curare il blog, eppure… se qualche mese fa mi avessero detto che sarei stata così poco ispirata nel farlo, non ci avrei creduto. Può darsi che sia soltanto un periodo particolare. Ti auguro di conservare la tua freschezza.

  • Marco Lazzara

    In effetti il mio commento a due post fa non ha ricevuto risposta, e quello al precedente post, dopo settimane senza risposta, è stato anche eliminato, tanto da aver pensato, dato che l’ultima volta che sei passata a trovarmi sul blog è stato un mese e mezzo fa, che avessi fatto o detto qualcosa che fosse dispiaciuto.

    Questo è uno di quei momenti in cui sul comodino giace una pila di libri, che pian piano scorrerranno. Io leggo sempre e comunque, e sempre e comunque le stesse cose, per cui il concetto di lettore lunatico a me non si addice proprio.

    • Grazia

      Allora i problemi tecnici sono più gravi di quanto pensavo. Sorry! Non avevo visto il tuo commento, tantomeno lo avevo eliminato. D’ora in poi presterò più attenzione alla casella dove sono riassunti i commenti, in caso possa essere utile. Per il resto, sono davvero meno presente anche nei blog altrui. E’ un periodo così.

  • Marina

    Beh, come posso non capirti io, che sto vivendo un analogo momento e ne ho pure parlato: credo che il calo fisiologico del blogging arrivi prima o poi, soprattutto quando decidi di dedicarti a interessi circoscritti. Dopo anni di articoli a tema, le risorse cominciano a esaurirsi e allora hai sempre voglia di scrivere, ma aspetti l’ispirazione giusta, quella che ti fa dire: voglio condividere assolutamente questa cosa, altrimenti perdi lo slancio, se pensi a qualcosa da dire e scopri di averla già detta. Poi, vabbè, non parliamo dei disguidi tecnici: nel corso di questi anni, a me è capitato di tutto e, nel mio caso, l’aggravante è che io mi perdo perché i problemi non so risolverli.
    L’importante – sempre – è non dare a questi momenti più peso del dovuto e mi sembra che tu te la cavi bene, fra musica, attività fisico/meditativa e belle letture.

    • Grazia

      Infatti quando ho letto i tuoi ultimi articoli ho pensato: ehi, sono in buona compagnia. Anch’io la penso così: o trovi l’ispirazione giusta, che sia nelle teoriche corde del blog oppure no, o ti trovi esaurito nelle idee e mancante di entusiasmo. La libertà è sempre alla base di tutto ciò che funziona.

  • Maria Teresa Steri

    Condivido la tua stanchezza per il blog, a volte mi ritrovo a pensare a possibili argomenti ma poi mi manca la voglia “pratica” di mettermi a scrivere. Però l’importante è che ci siano altre attività che ci entusiasmano e a cui dedichiamo del tempo, come stai facendo tu. Forse è naturale che l’interesse vada e venga.
    Bella la tua autointervista! Io sono decisamente una lettrice lunatica, forse anche troppo… dovrei darmi una regolata e smetterla di saltellare da un libro all’altro.

  • Barbara

    Eccomi a recuperare un po’ di letture di blog, per restare in tema.
    Problemi tecnici: non ne parliamo! Nel bel mezzo del mio intenso periodo di studio, che già facevo fatica a stare dietro al blog e mi sono lasciata andare a post personali scritti quasi di getto, un sabato sera è partito un aggiornamento di WordPress che ha “sbiancato” completamente la homepage (tecnicamente: hanno aggiornato la versione di JQuery, senza lasciare supporto retroattivo alle funzioni utilizzate da anni… ). Ho fatto quasi le due di notte per tamponare e la pezza è ancora lì, ci lavorerò finalmente nei prossimi weekend.
    Argomenti del blog: forse perché sono ancora agli inizi, ma ancora ho voglia di scrivere per il blog e gli argomenti non mi mancano, semmai mi manca sempre il tempo di sviscerarli come voglio io, e quindi alcuni post giacciono lì da scrivere anche da anni, perché so che mi richiedono molto per terminarli come si deve. In genere scrivo di qualcosa che sto studiando per me stessa e condivido sperando sia utile anche ai lettori. In questi tre mesi di studio forzato, ho raccolto molto materiale e adesso devo rimettermi in pari.
    Lettore lunatico. Sicuramente si. Non ho una lista da leggere, solo tanti libri accumulati sul comodino e la lista di Amazon a cui attingere quando faccio gli ordini e ci avanza un buchetto nella spedizione. E come io mi lascio influenzare dall’umore per leggere un libro, così il libro influenza il mio umore quel giorno. E dipende dal libro se prevalgono le mie emozioni prima di leggere o se riesce a contagiarmi e cambiarmi completamente dalla giornata. Difficilmente leggo libri tristi, cerco un lieto fine, tranne l’eccezione per i classici (Anna Karenina, letto a gennaio, non si può davvero considerare una storia felice).
    Ho gli stessi problemi tuoi a leggere al sole, però ci provo e solo col cartaceo, tenendolo in ombra (e io con occhiali, da sole e da vista, e cappellino). Prima leggevo più libri insieme, un romanzo e qualche saggio, ma faccio fatica a leggere saggistica in questi mesi di clausura, sto riprendendo pian piano.

    • Grazia

      Il lieto fine è necessario per me. La mia idea di lieto fine, però, come credo la tua, non è necessariamente il banale “tutto si risolse per il meglio”. Un esito positivo può avere qualche ripercussione negativa, qualcosa può restare sospeso, ma se un libro non mi lascia la sensazione che si sia vista la luce, non sarò contenta di averlo letto. Ergo bado bene a non scegliere libri che poi considero tempo sprecato. In questo modo so che qualcosa mi perdo, ma me ne faccio una ragione.

  • Max

    Ciao Grazia io forse rientro tra quelli a cui è stato cancellato il commento.
    Ma forse son stato io senza volerlo.
    Ogni tanto il telefonino mi fa questo scherzo o meglio blogger.
    Comunque ti avevo lasciato un link dove parlavo del libro di Ivano Landi che ho letto e ci ho scritto qualcosa , chiamarla recensione mi sembra esagerata, nel mio caso-:)
    Se leggi mi farà piacere.
    Il blog è lo stesso dove avevo scritto del libro di Maristella Boccero , Il buio in sala.

    http://ilbuioinsala.blogspot.com/2021/05/recensione-del-libro-di-ivano-landi.html?m=1

    Non penso di essere un lettore lunatico.
    Perché non ho una pila di libri da leggere.
    Quindi non mi è mai capitato di lasciare libri a metà o diventare isterico perché trovavo odiosa la lettura.
    Leggo poco ma spero bene.
    Ti dico che ho in lista un altro libro di una blogger che ha tipo 650 pagine.
    Non sono abituato a quei numeri, mi terra’ occupato tutta l’estate.
    Te prenditi il tempo che ti serve senza preoccuparti del blog.
    Ciao

    • Grazia

      Questa poi è bella: non solo si è cancellato il tuo commento sul mio blog, ma io avevo risposto ed ero andata a commentare sul blog di Ivano, facendoti i complimenti per la recensione, che mi spingeva ad accelerare la lettura de L’estate dei fiori artici… ma il commento sul blog di Ivano non c’è, anzi, direi non c’è più, perché ero sicura di averlo visto inserito! Mi sembrano cose da matti. A parte questo, finalmente un lettore quieto, non anoressico e non bulimico!

  • Max

    Beh…allora ti ringrazio e Ivano sarà contento sicuramente del tuo interesse verso il suo libro.
    A te in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.
    Ciao Grazia

  • Martina

    Ciao carissima,
    mi hai scritto di aver pubblicato questo articolo un secolo fa, e io ho diligentemente tenuto la tua mail tra la posta ricevuta, per non dimenticare, ma senza mai trovare il tempo di leggerti. L’ho fatto adesso, e quindi prima di tutto ti chiedo scusa per il ritardo.
    In realtà non è che non avessi tempo (alla fine come posso non trovare 10 minuti per leggere le tue risposte?), ma più il tempo passa e più la mia mente tende a dimenticare. E quando lo sguardo mi cadeva di nuovo sulla tua mail, mi battevo una mano sulla fronte rimproverandomi.

    Comunque, l’importante è che ce l’ho fatta.
    A parte le risposte interessantissime alle domande, io devo rimarcare sempre quanto adori la tua scrittura. Mamma mia, mi incanto. Anche con queste risposte così brevi, mi sembrava di leggere un romanzo, con una protagonista interessante della quale vorrei sapere di più.

    Ti faccio i miei complimenti, come sempre.
    Un abbraccio grande e… al prossimo tag!

    • Grazia

      So bene come funziona il tempo che si ha e non si trova, succede spesso anche a me. Grazie per i complimenti, che mi fanno molto piacere. Ricambio l’abbraccio!

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