Come NON scrivere un bestseller
…secondo Ava Jae
Hemingway, King, la Rowling: esempi presi a caso di scrittori che sono riusciti a entrare in contatto con milioni di lettori. Quale autore non sogna di raggiungere vette simili? Ava Jae ci spiega come NON scrivere un bestseller… e noi ci facciamo quattro risate.
1 – Prologhi irrilevanti
I prologhi sono il momento ideale per far credere ai lettori che stanno per iniziare un certo tipo di romanzo, quando invece leggeranno tutt’altro. Focalizzate l’attenzione su un personaggio nominato soltanto una volta a pagina 146, o ficcateci dentro un inseguimento di auto sportive ambientato nel medioevo, solo per divertirvi. Tanto i prologhi non li legge nessuno.
2 – Descrizioni lunghe e complicate
Descrivete tutto fino nei minimi dettagli. Dovreste dedicare almeno una pagina al colore del cielo, e idem per alberi, animali e la descrizione fisica di ogni personaggio (principale e secondario), fino alla forma delle sopracciglia.
3 – Enumerazione delle azioni del protagonista
Tutto è importante: lavare i denti, togliere i peli con la pinzetta, radersi, preparare la colazione, scegliere gli abiti. Del resto, come pretendete che i lettori trovino realistici i vostri personaggi se non fate conoscere la loro routine quotidiana?
4 – Cliché
La calma prima della tempesta. Chiodo scaccia chiodo. Un cuore di pietra. Bella come un sogno. Sono frasi popolari perché sono l’essenza del genio scrittoriale. Usatene più che potete, magari anche tutte insieme.
5 – Frasi uniformi
Questo è complicato, ma essenziale: ogni frase deve avere lo stesso numero di parole, senza eccezioni. Se sono frasi lunghissime, meglio.
6 – Vocabolario super-evoluto
Come scrittori avete il dovere di mostrare al mondo la ricchezza del vostro vocabolario. I vostri personaggi non pensano, congetturano; non parlano, pontificano. Usate tutti i termini più astrusi che avete conquistato con fatica, in modo che i lettori provino un timore reverenziale nei confronti del vostro intelletto superiore.
7 – Monologo del cattivo
Se il cattivo della storia non ha un monologo di cinque pagine in cui spiega ogni dettaglio della sua diabolica trama, non state facendo un buon lavoro.
8 – Fate morire tutti
Shakespeare le sue storie le faceva finire tutte così, ed è considerato un genio letterario, perciò…
9 – Sogno o realtà?
Se avete lavorato bene, i lettori non sapranno mai se ciò che hanno letto è la storia o soltanto un sogno del protagonista.
10 – Fine… o no?
Non date una conclusione a tutte le vicende che avete sollevato, o distruggerete la possibilità di scrivere un sequel, o magari una serie. Più domande restano aperte, più è probabile che i lettori comprino il vostro prossimo romanzo.
Ava Jae è titolare del blog Writability. Si definisce scrittrice ossessiva, lettrice insaziabile, amante dei cani e fanatica di X-MEN.
Grazia Gironella, nata a Bologna, vive ai piedi delle montagne friulane ed è appassionata di natura e discipline orientali. Tra le sue pubblicazioni: La strada che non scegli (biografia); Cercando Goran (Searching for Goran in lingua inglese), Veronica c’è e Tutti gli amori imperfetti (romanzi); Tarja dei lupi e La pace di Jacum (racconti lunghi), e il manuale di scrittura creativa Nel cuore della storia.