Maestri

Le parole sono musica

Reading Time: < 1 minute

Lo dice Gary Provost

Questa frase ha cinque parole. Ed ecco altre cinque parole. Queste cinque parole vanno bene. Molte di seguito diventano monotone. Ascolta che cosa sta succedendo. Lo scritto sta diventando noioso. Il suono è già soporifero. È come un disco inceppato. L’orecchio ha bisogno di varietà.
Ora ascolta. Vario la lunghezza della frase, e creo musica. Musica. La scrittura canta. Ha un ritmo piacevole, una melodia, un’armonia. Uso frasi brevi. Uso anche frasi di media lunghezza. E qualche volta, quando sono sicuro che il lettore sia riposato, lo impegno in una frase di discreta lunghezza, una frase che brucia di energia e costruisce con l’impeto di un crescendo, con il rullo di tamburi e il fragore dei piatti che dicono ascolta questo, è importante.

Gary Provost (1944-1995) è stato uno dei più amati maestri di scrittura creativa negli Stati Uniti, e ha insegnato a migliaia di scrittori con i suoi seminari, libri, articoli e video. Ha scritto 24 libri che includono testi sulla scrittura, romanzi di genere mistery, romance e young adults, biografie, gialli e manuali sullo sport e sul mondo degli affari.

21 commenti

    • Grazia

      In fondo lui dice soprattutto di non essere monotoni; il resto è stile personale. Puoi sempre lanciarti nei periodi lunghi, dare in lettura a qualcuno e spiarlo per vedere se si addormenta o salta qualche paragrafo.

    • Grazia

      Ah, sì; direi che Provost soprattutto caldeggia un saggio uso del punto. L'"a capo", però, è fondamentale. E' una cosa cui faccio molto caso mentre scrivo. Grazie per il chiarimento!

    • Anonimo

      Hai ragione! Ti ho scritto e non avevo fatto ancora colazione
      Mi sono venute in mente le parole dell'insegnante di allora che sotto dettatura "ingiungeva" di andare a capo. Leggendo il tuo post avevo notato come questo fosse così importante e perché. E questo spiegato molto semplicemente.

    • Anonimo

      Prego, e scusami. Ho letto con molto interesse l'articolo, anche se con il mio commento mi sa che non ho proprio centrato "il punto"!

  • Cristina M. Cavaliere

    Come sempre la virtù sta nel mezzo: né frasi singhiozzanti né periodi chilometrici. Buon inizio di settimana per domani!

    • Grazia

      Le frasi singhiozzanti, applicate a tappeto, mi disturbano ancora di più dei periodi chilometrici. Qualcuno diceva "perché ci vuole orecchio"… per fortuna anche l'orecchio si addestra. Buona settimana!

    • Cristina M. Cavaliere

      Mi viene anche in mente il "pollice verde". Io non ce l'ho e sono pure riuscita a far morire un piccolo cactus. Mia madre, invece, pota le piante, implacabile, rinvasa e travasa, e tutte le volte scommetto che la pianta non sopravviverà… ed eccola più bella che pria!

    • Grazia

      Ah, sì, un po' come mia nonna! Le piante non le interessavano neanche più di tanto; prendeva talee, le ficcava in un vaso e se ne dimenticava, e poi… scommetto che con lei sarebbe fiorito anche uno stuzzicadenti.

  • Lorenzo Brigatti

    Riuscire a condensare un corso di scrittura in due paragrafi è geniale. Grazie per avermelo fatto conoscere, Grazia, cercherò qualche suo libro da leggere (a meno che tu non ne abbia già uno da consigliarmi! )

    • Grazia

      E' piaciuto anche a me, infatti ho ordinato "100 Ways to Improve Your Writing", che sto ancora aspettando. Sembra il più gettonato, ma Provost ha scritto parecchio.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *