
La scrittura vista da Mark Twain
Una forma per ogni storia
Ci sono libri che rifiutano di essere scritti, resistono anno dopo anno e non si lasciano convincere. Non significa che la storia non ci sia o non meriti di nascere; solo non si è presentata nella forma giusta. Esiste soltanto una forma per ogni storia. Se non riesci a trovarla, quella storia non si racconterà mai.

Samuel Langhorne Clemens, conosciuto con lo pseudonimo di Mark Twain (1835 – 1910), è stato uno scrittore, umorista e docente statunitense. William Faulkner lo definì “il primo vero scrittore americano”. Twain cominciò la sua carriera come scrittore di racconti umoristici e finì per divenire, dopo alcune travagliate vicende personali, un severo e irriverente cronista delle vanità, critico verso le religioni e sferzante contro ogni ipocrisia e crudeltà umana. Tra le sue numerose opere: Le avventure di Tom Sawyer, Le avventure di Huckleberry Finn, Un americano alla corte di Re Artù.
Se davvero esiste soltanto un modo per raccontare la storia, per l’autore può essere un problema in più; ma anch’io, come Mark Twain, ho spesso l’impressione che la scelta della struttura delle mie storie sia obbligata. Anche quando cerco di valutare ipotesi diverse, quasi subito una si impone sulle altre, e non c’è ragionamento che tenga.
E voi, cosa ne pensate?

Grazia Gironella, nata a Bologna, vive ai piedi delle montagne friulane ed è appassionata di natura e discipline orientali. Tra le sue pubblicazioni: La strada che non scegli (biografia); Cercando Goran (Searching for Goran in lingua inglese), Veronica c’è e Tutti gli amori imperfetti (romanzi); Tarja dei lupi e La pace di Jacum (racconti lunghi), e il manuale di scrittura creativa Nel cuore della storia.

Se ami qualcosa, lascialo andare

La scrittura vista da John L’Heureux
Potrebbe anche piacerti

Gestire un blog: i sì e i no per mantenerlo in salute
10 Dicembre 2019
In viaggio verso il Nord: siete tutti invitati!
11 Febbraio 2018
24 commenti
Francesca
E' vero. E se sbagli la forma, bruci la storia. In genere non riesci più a riscriverla.
Grazia
Non ho mai provato a riscrivere una storia cambiandone la struttura, ma credo sia proprio come dici.
Cristina M. Cavaliere
Ultimamente per me la forma si identifica con la voce dei personaggi, oltre che con lo stile narrativo. Se i personaggi sono muti come pesci – il che in natura non è del tutto vero – bisogna convincerli a esprimersi.
Grazia
Questa è davvero un'idea interessante. Devo pensarci su.
Tenar
Credo sia abbastanza vero. Com'è vero che magari ci sono storie che ci frullano in testa da una vita, ma non si riesce mai a dar loro una forma.
Grazia
Quelle è difficile capire se non escono per mancanza della forma giusta o per altri blocchi che magari non vediamo.
Ferruccio Gianola
Uno scrittore trova sempre il modo migliore per raccontare una storia!
Grazia
Trova un modo, quasi sempre… ma che sia il migliore non mi sembra scontato, né lo considero la condizione perché si definisca scrittore. Si convive con l'imperfezione!
Aislinn
Penso che ci sia (ma solo a volte, non sempre) un'unica forma per quella certa storia E per quel certo autore… in mano ad altri dieci, potrebbe trovare dieci forme efficaci e diverse
Grazia
Credo che tu abbia ragione, ci sono storie che si prestano a diverse forme e altre che sono pochissimo malleabili.
Piccola Crisalide
Ciao Grazia e complimenti per il blog, lo seguo da un po' ma questa è la prima volta che mi espongo con un commento.
Io penso che esista un'unica forma in cui una storia può essere raccontata, trasmessa nella sua interezza, e che solo chi la porta dentro di sé possa arrivare a conoscerla, se scava nel profondo di sé stesso, perché è lì che è nata e cresciuta.
Ammetto di avere una visione un po' romantica dell'argomento, ma questo è il mio umile pensiero.
Grazia
Benvenuta, Piccola Crisalide!
Le storie di cui parli credo siano quelle più profonde e sentite, quelle che quando riescono bene fanno sognare il lettore a lungo.
Lisa Agosti
Questa citazione esprime un pensiero che condivido in pieno. Pensando al mio romanzo, ora che ne ho preso le distanze, vedo come io abbia cercato di forzare un violoncello nella custodia di un violino.
Solo l'esperienza diretta e la pratica insegnano a riconoscere questi limiti e superarli, anche se ancora non saprei dire se e come li supererò!
Grazia
Tempo ed esperienza, senza scorciatoie. E il bello è che non sappiamo nemmeno dove stiamo andando!
M.
Mi sa che ha ragione…
Grazia
Eh, aveva una certa esperienza.
Giulia Lù
In effetti certe storie si impongono in un certo modo e in una certa forma. Mi è capitato di voler dare una certa impostazione alla storia ma poi, mio malgrado, essa seguiva la sua scia ed io se volevo scriverla dovevo seguirla…
Grazia
E' successo anche a me, e ho capitolato quasi sempre.
Marina
Dare la forma giusta a un libro coincide con dargli la forma che vuoi? Perché certe volte i miei libri non si scrivono perché nasce un conflitto forte fra ciò che vorrei e ciò che sarebbe più giusto fare!
Grazia
Credo che sia proprio questo il problema: riusciamo a capire qual è la forma richiesta dalla storia e la rispettiamo, oppure imponiamo le nostre idee, anche quando sono forzature? Non è affatto facile fare la scelta giusta.
Glò
Molto bella la citazione, che leggo come: per ciascuno scrittore, nella sua peculiarità, una storia può essere scritta in un solo modo, unico. E credo che tale modo sia un insieme di metodo, idee e forma – in senso tecnico.
Ciao Grazia, alla prossima
Grazia
Sono d'accordo. Alla prossima!
elisabetta modena
Confermo in pieno anch'io! Ho atteso vari anni prima di scrivere STRONGER (ora su Amazon, resto sempre un'autrice indie) e alla fine – quando è arrivato il momento giusto – il romanzo è nato. Né prima né dopo. Ciao Grazia!
Grazia
Ciao Elisabetta, congratulazioni per la creatura!