
Come scoprire un nuovo amore…
…e accorgersi che si accoppia magnificamente con quello vecchio.
C’è forse qualcosa di strano?
Avrei potuto titolare “come partire per scrivere un romanzo, e finire a fare composizioni di fiori”, perché proprio questo è successo… ed ecco rivelata l’attività che in questi giorni sta procrastinando il varo della Nuova Storia, un po’ a sorpresa, ma non poi tanto.
La scintilla è scoccata circa tre settimane fa. Sono al mio solito consorzio a fare compere, quando mi cade l’occhio su un mazzo di roselline artificiali particolarmente carine. Perché non farne un vasetto da mettere in casa? All’uscita, nel mio sacchetto ci sono le rose e un pentolino smaltato perfetto per contenerle. Appena tornata a casa, tutta allegra preparo il mio vasetto e lo mostro prima a mio figlio, poi a mio marito: “Ti piace?”. Raccogliendo i commenti di entrambi, sui toni del “carino davvero”, mi colpisce il luccichio di sorpresa nei loro occhi: la mia composizione non è soltanto “carina”, ma anche “come-hai-fatto-a-tirare-fuori-una-cosa-così-carina-da-un-mazzetto-di-fiori-finti?”. E mi accorgo che per questa semplice, minuscola creazione, sono raggiante.
Ma certo, i fiori! Sono da tempo compagni costanti nelle mie giornate, freschi o artificiali. Adoro i vegetali e i colori, perciò cerco di avere sempre qualche fiore sotto gli occhi, che sia a centrotavola, sulla scrivania o sul tavolino dell’angolo lettura. Li ammiro durante le mie passeggiate, recupero quelli caduti o pericolanti per metterli a galleggiare nelle mie ciotole, oppure ne raccolgo – al massimo due o tre – quando in casa non ne ho altri. Mi dispiace depredare le piante (sono una vegetariana che volentieri vivrebbe d’aria), ma sono convinta che i fiori, con la loro bellezza, ci rendano migliori e siano felici di farlo – cosa confermata dalla vita straordinariamente lunga dei miei fiori recisi.

Riconosco questa felicità: è la stessa che provo scrivendo. Perché non provo a realizzare qualcosa, allora? E proprio come succede con l’ispirazione per una nuova storia, si presenta l’idea: alloggiare i fiori (piccoli, più graziosi) in una bella tazzina da caffè con relativo piattino. Nasce così la FlowerCup, con tanto di nome proprio. (Non condivido la tendenza verso fiori sempre più grandi e sempre più strani, che hanno reso i ciclamini più grossi delle camelie… ma questi sono miei viaggi personali.)
Detto, fatto: ho comprato tazzine e fiori artificiali, sperimentato, scelto materiali e modalità, risolto i problemi di confezionamento… ed ecco sfornate le mie prime tazzine. Se vi ho incuriositi, potete vederle tutte e sei nel mio nuovo negozio MyFlowerTime su Etsy, l’Amazon dell’artigianato e del vintage.
Vi domanderete: ma come, direttamente dalla gioia al commercio? Ebbene sì. Non posso continuare a fare composizioni tenendole per me, per ovvi motivi di costi e di spazio; e mi piace pensare che i miei oggetti possano rallegrare persone e ambienti a me sconosciuti. Perciò, ci provo.
Una nuova avventura! Mi dà gioia lavorare con le mani e vedere crescere il pezzo sotto i miei occhi. In questo trovo una perfetta integrazione al lavoro cerebrale ed emotivo della scrittura, cui manca la dimensione manuale. Del resto queste due forme di creatività hanno molti elementi in comune.
All’inizio è una specie di ossessione
Quando si è accesa l’idea delle composizioni di fiori, l’eccitazione era così forte che mi sentivo come un segugio in caccia. Nei primi giorni riuscivo a malapena a concentrarmi su altro, perché continuavano a venirmi in mente dettagli, domande, possibili sviluppi dell’idea. Proprio come succede quando prende piede l’idea per una nuova storia: ti occupa la mente e continua a lavorare, incessante, anche mentre sei preso da altre occupazioni, per assicurarsi un futuro.
È importante essere disposti a sperimentare
Le composizioni riescono bene soltanto se esco dalla mia idea iniziale per provarne altre, anche mettendo a rischio un po’ di materiale e di tempo. Non è così anche per la scrittura? Se non esci dalla tua comfort zone, e resisti alle idee “strane” che ti vengono, rischi di restare fermo.
Il vecchio blocca il nuovo
Terminata questa prima serie di sei tazzine, ne ho comprate altre (mi sono data un tetto di tre set, per vedere come va), ma mi sono accorta che per preparare altre composizioni mi serve nascondere, allo sguardo e al pensiero, quelle già fatte. Questo mi fa inevitabilmente pensare alla prossima (spero) uscita in self-publishing di Cercando Goran–Searching for Goran, che attende una nuova copertina dopo il fallimento della prima idea, troppo difficile da realizzare in famiglia. Quel romanzo sta tenendo ferma anche la Nuova Storia, lo sento, lo so. Devo darmi una mossa (porta pazienza, Marina!)
Il bello è fare
Leggendo sulla guida di Etsy che per definire il prezzo bisogna tenere conto del tempo impiegato a realizzare l’oggetto, sul momento sono rimasta perplessa. Tempo? In quelle ore mi ero divertita; ci mancava solo che mi dovessero pagare per questo! Poi ho capito che il suggerimento aveva una sua logica, e ho trovato un compromesso. Il fulcro della cosa, in ogni caso, resta il piacere di farla. Nell’ambito della scrittura, ho imparato a mie spese quanto sia importante avere chiara questa priorità.
Nel lavoro ci sono parti piacevoli e parti ostiche
Scegliere le tazzine e comporre i fiori sono attività piacevoli, che
tengono impegnate le mani e il senso estetico, allontanando pensieri e
preoccupazioni. Altrettanto gratificante è immaginare la mia FlowerCup
su un tavolo di ufficio, per esempio, a rallegrare la giornata noiosa di qualcuno. I dettagli tecnici riguardanti la finitura, il confezionamento e
la spedizione, invece, hanno un fascino molto limitato. Lo stesso
accade nella scrittura, dove alcune parti fluiscono come una musica,
mentre altre “grattano” come gesso sulla lavagna; per non parlare
della differenza tra prima stesura e revisione, o tra prima revisione e
sesta revisione!
L’approvazione altrui non è necessaria
Quando ho detto a mio marito che volevo provare a vendere le mie composizioni, si è fatto una risata. Non è stato certo piacevole – lo avrei strangolato! – ma utile sì. È raro che io abbia un’idea e volga i miei sforzi a metterla in pratica, piuttosto che a trovare dieci buoni motivi per metterla da parte. Se aspetto la spinta decisiva dall’esterno, come vedrò la mia strada? So bene che il mondo non ha bisogno dei miei romanzi, né delle mie composizioni di fiori, ma perché non proporre entrambi, se ritengo che abbiano un valore? Dell’approvazione di familiari, amici, agenti ed editori – peraltro gradita – posso anche fare a meno (qui Chiara sarebbe certo d’accordo).
Le mie FlowerCups e lo scrivere, oltre ad avere tratti in comune e completarsi a vicenda, sembrano anche accendersi reciprocamente la miccia, tanto che ho più voglia di prima di iniziare la Nuova Storia. Siamo strani, noi esseri umani!
Prima di passare ai bollettini, dopo avere parlato fin troppo di me, vi rimando a un recente post di Cristina, in cui ci parla della bella iniziativa a favore di Accumoli varata da Serena Bianca De Matteis, con l’aiuto di uno staff valente. Dopo Buck e il terremoto sono arrivati Storie di gatti e il fresco fresco L’amore non crolla: Storie di Natale.
BOLLETTINO DELLO SCRITTORE
Studio la nuova copertina per Cercando Goran, e incrocio le dita. Che sia la volta buona…
BOLLETTINO DEL LETTORE
In questo momento sto leggendo Civil War, terzo volume della storia d’Inghilterra, di Peter Ackroyd, e un libro molto particolare, in cui mi sono imbattuta per uno di quei casi che casuali non sono: Un corso in miracoli, pubblicato dalla Foundation for Inner Peace.

Grazia Gironella, nata a Bologna, vive ai piedi delle montagne friulane ed è appassionata di natura e discipline orientali. Tra le sue pubblicazioni: La strada che non scegli (biografia); Cercando Goran (Searching for Goran in lingua inglese), Veronica c’è e Tutti gli amori imperfetti (romanzi); Tarja dei lupi e La pace di Jacum (racconti lunghi), e il manuale di scrittura creativa Nel cuore della storia.

Imparo a scrivere con Diana Gabaldon

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27 commenti
Sandra
Caspita, sono davvero deliziose le tazze floreali.
Grazia
Sono contenta che ti piacciano. Grazie!
Clementina Daniela Sanguanini
Quanto mi piace questo post!
Premesso che le tazzine sono semplicemente adorabili, la frase che mi ha colpito di più è stata: “Riconosco questa felicità: è la stessa che provo scrivendo”.
Credo che racchiuda tutto e da qui partirà una nuova narrazione: stupendo.
Brava, brava, bravissima!
Grazia
Grazie! Non voglio fare una montagna di un granellino, ma… un granellino di felicità è molto potente davvero.
Luz
Non mi stupisce questo entusiasmo, perché quando si scopre di saper fare qualcosa e non solo, anche inventarla, allora ci si sente al settimo cielo. E' bella questa tua mini-impresa che per altro dimostra una certa manualità. Ecco, fare con gli oggetti è una cosa che mi manca proprio. Arrivo giusto giusto al decoupage.
Grazia
Bello il decoupage! La manualità non l'ho mai coltivata, però mi è capitato (esempio sciocco) di fare animaletti di Das con mio figlio e vederli uscire veramente somiglianti. Se mi fossi concentrata, invece di giocare, sono sicura che sarebbero stati una schifezza.
Andrea Di Lauro
Di fiori non so nulla, ma leggendo mi è venuto in mente l'Ikebana.
Beata te che ti manca solo la copertina
Grazia
Hai ragione, il grosso è fatto, come si dice.
Giulia Lù
Ma le tue tazze floreali sono bellissime, potrebbero essere anche una splendida idea regalo per Natale e non solo! Creare delle cose belle materiali dona una grande soddisfazione, piacere che ho provato poche volte nella vita (una volta con un gilè di lana fatto da me ai ferri e poi con le composizioni con il DAS con la professoressa di applicazioni tecniche alle scuole medie…ehm poca roba anche bruttina ma un portapenne lo conservo ancora nella mia vecchia casa ed esercita correttamente la sua funzione di portapenne, appunto). Mi piacciono i tuoi bollettini del lettore e dello scrittore, posso copiarti citandoti nel mio blog?
Grazia
Certo che puoi! E grazie mille per il tuo apprezzamento alle mie FlowerCups; spero proprio che entrino in qualche casa, per Natale o in altre occasioni.
Barbara Businaro
Gran bella idea! E realizzazione pure!
Io ho delle composizioni con i fiori artificiali che inseriscono nelle bomboniere, per dire. Certo quelli risultano meno "naturali" però sono sempre carini. E trovano sempre un posticino tra le mensole della libreria.
Grazia
Grazie! I fiori artificiali sono un sostituto non alla pari dei fiori freschi, ma riescono a essere molto carini, se combinati bene (e scelti bene, perché in giro ci sono anche fiori orribili!).
Marina Guarneri
Ahahah, Grazia! Se c’è una cosa su cui non ho rivali è la pazienza! ????
Bellissime le tue composizioni, la quarta, con la tazza azzurra e i fiori rossi , è stupenda!
Poi parli a me di handmade: conosci le mie “mani magiche”, ne parlo tutte le volte che posso. La bellezza della creatività che passa attraverso le forme di artigianato è tutta nel percorso che fai per raggiungere il risultato: anni di arteterapia a me hanno cambiato la vita.
Dunque complimenti, e in attesa della copertina, ti auguro un grande in bocca al lupo (soprattutto per le vendite delle tazze) ????
Grazia
Grazie su tutti i fronti, mi fai toccare il cielo con un dito… (mo' non la pianto più…).;)
Tenar
Ecco un'altra attività per cui, dato il mio senso estetico non pervenuto, sono negata e di cui sono assolutamente invidiosa!
Davvero belle le tue composizioni!
Grazia
Sono contenta che le trovi belle. Senso estetico non pervenuto, da una persona che posta foto di fiori sul suo blog… impossibile!
Rosalia Pucci
Molto creative le tazzine floreali, Grazia! Ogni espressione creativo-manuale credo si sposi a meraviglia con la scrittura, che sappiamo bene più che arte, è artigianato. Inoltre penso che se una attività ci fa stare
bene, è giusta per noi. Buon divertimento e buone vendite ^-^
Grazia
Grazie degli auguri. Mi sono sempre sentita artigiana, in effetti; il termine "artista", oltre a sembrarmi esagerato applicato a me stessa, mi sta anche un po' sulle scatole…
Cristina M. Cavaliere
Ma che belle creazioni, hai avuto un'ottima idea. Qualsiasi cosa realizzata con gioia, poi, trasmette benessere alla persona, non solo in senso spirituale ma fisico! Anche a me piace muovere le mani, specialmente però mi piace disegnare e dipingere. Lo trovo rilassante, ti sgombra la mente da tanti pensieri. SU Etsy si trovano delle vere chicche, tra l'altro avevo comprato proprio là la mia mappa "antica" di Parigi ai tempi della Rivoluzione. A proposito, grazie della menzione!
Grazia
Figurati, grazie a te! Mi sembrava sciocco ripetere con parole mie quello che avevi espresso così bene nel tuo post. Sai che mi piacerebbe vedere qualcosa dipinto da te?
Cristina M. Cavaliere
Magari farò un post con alcune delle mie creazioni più strane, specie quando facevo meditazione. Tu preparati psicologicamente, nel frattempo.
Grazia
Sono prontissima… credo?
Maria Teresa Steri
Sono deliziose, complimenti! Ammiro anche il fatto che sei passata in tempi rapidi dalla fase passione a quella concreta di vendita. E' proprio vero che la creatività trova le sue strade per esprimersi, non importa quali siano. Non mi resta che farti in bocca al lupo per questa nuova attività e per la ricerca della nuova copertina del libro
Grazia
Viva il lupo! Nel frattempo la copertina è pronta, perciò sto dando l'ultima occhiata al testo prima del "lancio". Mi sono stupita anch'io di essere passata così in fretta dall'idea alla realizzazione e alla vendita (per ora teorica) delle FlowerCups. E' stato un impulso forte, come di rado me ne capitano.
Gloria Vanni
Belle le tazzine e belle le composizioni, Grazia! Anch'io ammiro la tua determinazione nel passare dal pensiero all'azione senza indugi e comunque vada hai sperimentato un'altra parte creativa di te. Ti auguro di trovare presto anche la copertina del libro
Gloria Vanni
Ops, non avevo letto sopra che la copertina è pronta, allora aspetto presto anche quello?
Grazia
Ormai manca poco, solo i tempi tecnici per esaurire le procedure di Amazon. Grazie di essere passata!