Scrittura

Scrivere un romanzo: personaggi posticci

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I 7 peccati capitali dello scrittore secondo Angela Ackerman

(seconda parte)

La trama più brillante non vale niente senza i personaggi giusti. Uno dei compiti dello scrittore è creare personaggi originali e capaci di suscitare reazioni emotive, che siano abbastanza forti da condurre la storia. I personaggi che scegliamo possono fare il romanzo o distruggerlo, e un semplice passo falso può trasformare un eroe credibile in un pupazzo che spazientisce il lettore.

Errori comuni con i personaggi:

– Spingere troppo oltre le loro peculiarità.

Un esempio può essere il personaggio di Bella Swan in Twilight, che a tutti è apparso troppo goffo. D’accordo che sia goffa, ma se a ogni pagina la fai cadere/sbattere/inciampare, allora è un’esagerazione che il lettore nota e sfortunatamente interferisce nel suo legame con il personaggio.

– Personaggi non sufficientemente motivati.

Se il personaggio è più passivo che attivo, come può interessare il lettore? Forse le poste in palio sono troppo basse. Create un investimento emozionale più forte negli eventi della storia.

– Personaggi che non sembrano reali.

Può essere difficile dare ai personaggi un tocco di originalità che vada oltre i cliché, ma un autore lo deve fare. Se non lo fa, il personaggio smette di essere un individuo per diventare uno stereotipo: il Palestrato, la Brava Ragazza, il Duro. Nove volte su dieci significa che l’autore deve scavare più in profondità nel personaggio per capire chi è veramente.

Talvolta un personaggio ha palesemente troppi pregi o troppi difetti. In entrambi i casi il lettore non empatizzerà con lui perché non lo sentirà autentico. Le persone reali hanno sia pregi che difetti, e per i personaggi vale la stessa regola.

Anche se le circostanze lo favoriscono, evitate di focalizzare l’attenzione soltanto su ciò che il personaggio possiede o non possiede. Enfatizzate invece ciò che fa con quello che ha a disposizione.

Un ragazzo può vivere una vita perfetta e privilegiata e lo stesso fare scelte sbagliate; una ragazza può avere tutto contro ma riuscire a superare le avversità con la perseveranza e il sostegno di chi le sta vicino. Umanizzate i personaggi mostrandoli mentre superano le loro debolezze e radunano le forze per ottenere ciò che desiderano.

– L’emozione scorre a fiumi.

In una parola: melodramma. Il personaggio deve mostrare i suoi sentimenti, ma non al punto che il lettore ci anneghi dentro. Il livello di emozione deve essere proporzionato alle circostanze. Esagerate e il personaggio diventerà immediatamente sgradito. Inoltre un livello costantemente alto di drammaticità non permette al lettore le pause che gli consentirebbero di apprezzare altri aspetti del romanzo.

– Il personaggio è oltre la legge.

Il conflitto verte sulle scelte e le loro conseguenze. Esiste un modo migliore per alienarsi le simpatie del lettore che proporgli un personaggio che non deve mai pagare per le sue decisioni? Se il personaggio non è mai costretto a pagare un prezzo e tutto gli va bene, il lettore si sentirà ingannato e se la prenderà non solo con il personaggio, ma anche con l’autore.

– Passi falsi nella logica, forzature.

Accade per esempio quando lo scrittore crea un personaggio secondario con una certa personalità ma poi non lo fa agire in modo conforme. Il lettore si trova estraniato dalla scena perché il comportamento del personaggio suona falso, o peggio forzato dalla mano dell’autore. Non permettete che la magia si interrompa.      

(fine seconda parte)

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