Blogging

Cambia il blogger, cambia il blog

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Vi do il benvenuto sul nuovo Scrivere Vivere!

Avevo condiviso con voi nell’ultimo post sul “vecchio” blog le mie impressioni iniziali sul cambio di piattaforma da Blogger a WordPress, un lavoro monumentale che mi ha tenuta impegnata per settimane ed è ancora in corso.

Ebbene, ho deciso di compiere il grande passo: il nuovo Scrivere Vivere apre finalmente i battenti su WordPress! Chi passa sul vecchio blog, verrà automaticamente reindirizzato.  Io intanto proseguirò i miei lavoretti di aggiustamento/ottimizzazione con calma, senza rischiare la salute mentale, né maledizioni da parte dei miei familiari. I contenuti del vecchio blog sono già stati traghettati qui, previa ripulitura da quelli meno interessanti o “poveri”, come li definirebbe la SEO e come li ho considerati anch’io. Confido che porterete pazienza se qualche post degli anni passati non è ancora graficamente perfetto. Tutto verrà sistemato appena possibile.

L’estate sta andando avanti anche in mia assenza (mentale), in un modo diverso dal solito, che però mi si adatta bene: niente viaggi impegnativi, solo brevi vacanze e piccole piacevolezze qua e là. A parte la settimana in Val Gardena di cui vi ho già parlato, c’è qualche giorno di mare programmato per settembre, ma anche una cena interessante alla manifestazione Medioevo a Valvasone (paese in provincia di Pordenone) e il concerto Notre Dame de Paris all’Arena di Verona all’inizio di ottobre.

Più di una piacevolezza è stato l’incontro a Udine con Cristina, amica e blogger de Il Manoscritto del Cavaliere. Ci eravamo già incontrate tre anni fa, quando ero stata a Milano, all’Auditorium, per ascoltare le musiche di Howard Shore. Rivederla e conoscere la sua famiglia è stato un vero piacere.

Dopo le vacanze in Val Gardena, il blog cambia!
Le “mie” Dolomiti – Foto di kordula vahle da Pixabay

Tornando al tema blog, come sono cambiate le mie impressioni, ora che mi sono addentrata meglio in WordPress?

Intuitivo, ma tosto

Tutti i supporti del mondo non impediscono che la mole di conoscenze/competenze da acquisire sia consistente. WordPress è sì strutturato per essere alla portata di tutti, ma le possibilità che offre, tante e interessanti, si trasformano in altrettante tentazioni. A molte non ho resistito, e mi è arrivato altro lavoro per scegliere/capire/impostare plug-in e sistemare meglio gli articoli.

I plug-in sono una benedizione…

…e una croce. Viene consigliato di non usarne più di quindici, per non rallentare il sito. Sul momento mi sono detta: quindici? Ma figurati, cosa ci farei? E adesso che sono a sedici sbircio la lista con il sopracciglio alzato, domandandomi quale plug-in cassare se il sito diventasse davvero troppo lento.

Mi sono riconciliata con il look

Non credo che il nuovo Scrivere Vivere sembri il sito dell’INPS, come temevo. Ho dovuto accettare qualche compromesso estetico per non utilizzare la versione a pagamento del template Bard, ma nel complesso sono soddisfatta.

Un impegno così intenso, come… diversivo?

Lavoro a testa bassa al blog con tale concentrazione da farmi sospettare motivazioni nascoste. Non sarà che prima la revisione di Nel cuore della storia, poi il cambio di piattaforma del blog, mi tengono forzatamente lontana dal romanzo che mi aspetta, sul cui procedere non si sono ancora dissipate le nebbie? Tengo la domanda aperta.    

Rileggere gli articoli per sistemarli è interessante

Non so voi, ma io non sono mai andata a rileggermi i vecchi post. Lo sapete, il mio rapporto con il passato… non è un rapporto, anche se sto cercando di migliorare. In questo caso non potevo evitare la rilettura, almeno sommaria, e ho fatto delle piccole scoperte.

  • È interessante vedere l’evoluzione del blog in questi quasi sei anni (di già!): primi simil-post provenienti dalla mia pagina Facebook, il periodo delle lezioni tratte dai manuali, poi quello delle citazioni, inframmezzati e seguiti dal periodo dei “veri” post. Nell’insieme c’è stato un passaggio dall’essere portavoce di ciò che mi arrivava dall’esterno al parlare in prima persona.
  • Nei post, nel bene e nel male, c’è molto di me. Questo mi ha dimostrato che non ho mai vissuto il blog come strumento-obbligatorio-per-lo-scrittore; mi ha anche dato la sensazione di essere ingombrante, con il mio esigente Ego, le mie riflessioni, i miei dubbi. Nell’insieme ricevo di me stessa un’immagine più inquieta di quanto mi piaccia pensare. Del resto qualcuno ha detto: “Non sei chi eri ieri, non sei chi sarai domani e non sei nemmeno chi credi di essere oggi, perciò mettiti tranquillo.” Saggezza!
  • Ci sono argomenti che ritornano, ritornano… Quanti post sulla revisione avete letto? E sulle difficoltà nel fare fronte alle delusioni per continuare a scrivere? Mi sono quasi annoiata da sola, chissà voi…
  • Si nota la fatica nel continuare a tenere un blog attraverso momenti diversi della mia vita e fasi diverse della scrittura. In parte è stata questa fatica a spingermi a cercare spunti ovunque, e anche a diradare gli articoli. Credo sia inevitabile domandarsi, dopo un certo tempo: di cosa voglio parlare? E tutto sembra già detto. Eppure sono qui, disposta a lavorare sodo per rinnovare il blog. Questo dimostra che la convinzione non mi manca (oppure che sono fuori di testa, a scelta).    

Cosa capisco dalle mie osservazioni? Che il blog cambia insieme al blogger nel tempo. Credo sia un bene; fa parte della sua vitalità, in un certo senso. Non per questo del mio percorso mi piace tutto. Non considero il blog un luogo dove rimuginare sui miei problemi più o meno irrisolti, anche se è inevitabile che vengano a galla.

Vi è mai capitato di rileggere i vostri vecchi post?
Che impressione vi hanno fatto?

P.S.: Potete iscrivervi o re-iscrivervi nella colonna di destra del blog. Vi sarò grata se vorrete segnalarmi eventuali anomalie tramite la pagina “scrivimi”. Vi aspetto!

BOLLETTINO DELLO SCRITTORE
Fino a oggi ho dedicato tutto il mio tempo al blog. Unica eccezione, sta procedendo con i suoi ritmi, calmi per motivi pratici, il progetto di scrivere la storia di una persona che ho conosciuto qualche mese fa.

BOLLETTINO DEL LETTORE
Calma quasi piatta in termini numerici, ma non qualitativi, per fortuna. Dopo avere letto L’equilibrio della lucertola di Giovanni Allevi (molto carino, se posso dirlo in modo così banale) e All the Light We Cannot See di Anthony Doerr (ottimo), ho da poco terminato Greenvoe di George Mackay Brown, autore felicemente scoperto grazie a Marco Freccero. Ora sono alle prese con l’autobiografia di Gandhi, che procede lentissimamente, e con Lonesome Dove, romanzo western di Larry McMurtry, per cui sono stata ispirata da Daniele Imperi.

Tra queste letture si inserisce il fallito tentativo ‒ nato da una visita alla biblioteca ‒ di leggere La vita inizia quando trovi il libro giusto, di Ali Berg e Michelle Kalus. La protagonista, libraia, a pagina cinque rimane fulminata da un cliente di sesso maschile appena entrato. Alla faccia del colpo di fulmine! Il neo-cliente si protende verso di lei per toglierle un pelo dalla maglietta (ma quando mai!) e lei, credendo che lui stia per baciarla, chiude gli occhi e finisce con il… baciarlo sul naso! Ragazzi, quando è troppo è troppo…

24 commenti

  • Marco

    Bene arrivata allora!
    Ma davvero hai letto “Un’estate a Greenvoe” e ti è piaciuto? Ne sono davvero felice, io adoro quello scrittore. Ah, ma forse tu hai letto il libro in inglese? Anche perché di italiano credo di aver preso io gli ultimi disponibili

    • Grazia

      Grazie! Ho letto Greenvoe in inglese; era rimasta una copia, giusto per me. Mi è piaciuto molto, tanto che forse ne parlerò in un post. Credo che tu e George Mackay Brown abbiate qualcosa in comune (penso al tuo ultimo romanzo, L’ultimo dei Bezuchov).

  • Sandra

    Benvenuta su WordPress che preferisco di gran lunga a blogger, nonostante io utilizzi ancora la versione wordpress.com
    Uh che bello che vi siete ritrovate tu e Cristina, sua mamma abita il civico accanto a mia sorella, casi della vita, ma noi è un po’ che non ci becchiamo più, però dobbiamo assolutamente organizzarci. Quindi Cristina è venuta in Friuli, io ho una gran voglia di tornarci dopo il giro di 2 anni fa.
    Rileggere i vecchi post è una mia cara abitudine.
    Ritrovo le emozioni di quel momento e capisco meglio come sono uscita magari da periodi bui.
    Scusa, ho una domanda su Veronica c’è, che come sai mi ha fatto pensare di scrivere un YA pure io, sai dirmi di quante battute è composto?
    Grazie, un bacione

    • Grazia

      Veronica c’è è di 420.000 caratteri, spazi inclusi. Rileggere i vecchi post può fare bene, hai ragione. Fammi sapere se ripassi dal Friuli!

  • Giulia Mancini

    Bellissima la nuova veste grafica del blog, io sono su blogger e non conosco WordPress, ma mi sembra un’ottima piattaforma. Chissà che in futuro non faccia un salto anch’io nel cambiamento, per ora direi di no. È vero il tempo ci fa cambiare, io ogni tanto rileggo i miei post vecchi e mi faccio un po’ tenerezza per quello che ero (o che speravo…).
    Buon proseguimento di agosto.

    • Grazia

      Le speranze! Eh sì, quelle a volte le resusciterei volentieri… non perché il possibile sia diventato impossibile, anzi; però quella sensazione un po’ ingenua di forza, come se bastasse scrivere con passione per arrivare ovunque, non credo proprio che tornerà. La realtà è diversa, e bisogna amarla così com’è. Sono contenta che il nuovo blog ti piaccia. Anche a te, buon fine agosto!

    • Elena Ferro

      Ma che bel blog, Grazia ❤️
      C’è proprio aria fresca qui…
      Di tanto in tanto anch’io rimetto le mani sul blog (sai bene che sono alle prese con questo genere di lavoro proprio ora) e inevitabilmente devo rimettere le mani sui miei vecchi articoli. Li riconosco ancora tutti, ma il modo di scrivere e i miei temi sono cambiati. Com’era sono cambiata io… Benvenuta su WordPress cara, ora ti leggerò sulla app

      • Grazia

        Grazie, Elena! Sono felice che il blog ti piaccia. I temi WordPress sono spesso ariosi (per i miei gusti anche troppo, a volte), ma l’importante è che il “salotto” risulti accogliente. Sono curiosa di seguire i tuoi cambiamenti su Volpi.

  • Patricia Moll

    Bello il nuovo blog! Un’impaginazione pulita, chiara, semplice ma d’effetto.

    Io non sarò mai in grado di passare a wordpress. Non so nemmeno cosa siano i plugin
    Per ora continuo con blogger, poi..
    Ciaoooo

  • Rebecca Eriksson

    Ciao, no, decisamente non sembra il sito dell’IMPS, è accogliente.
    Ti seguo solo da pochi mesi e non ho avuto il tempo di annoiarmi coi tuoi post. Sono convinta che se ti avessi seguita dall’inizio la mia memoria da criceto non mi avrebbe fatto trovare post ripetitivi.
    Poi nella vita si cresce e si cambia: io adoro rileggere i miei vecchi scritti per ridere di me stessa, specialmente per l’ingenuità di alcune considerazioni.

    • Grazia

      Memoria da criceto è un’espressione che uso anch’io per me stessa, e non per scherzo… Il passato a volte fa sorridere, è vero. C’è dentro – parlo per me – un’ingenuità frutto della convinzione magica che tutto si realizza se ci si impegna, oltre che da una inevitabile ignoranza. L’impegno fa molto, ma non garantisce niente, e l’ignoranza… si dissipa, come la nebbia, nel tempo.

  • Barbara

    Fantastiglioso! Superbissimo! Mi piace, mi piace, mi piace! (E guarda che è dura convincermi!)
    No, non è il sito dell’INPS, qui si capisce dove andare e cosa leggere.
    Mi piace la grafica pulita, pochi fronzoli (che anche i fronzoli, come i plugin, rallentano).
    Ah, io sto a 20 plugin ma solo lo strettissimo necessario. Ogni volta che qualcuno salta fuori con un “guarda che carino questo, fa così e cosà!”, io passo oltre felicemente. Al prossimo restyling spero di scegliere un template che mi consenta di sfoltirli ancora.
    Hai scelto anche un tema responsive, ottimo. Oramai è indispensabile, quest’estate gli accessi da mobile hanno superato gli accessi da desktop anche da me.
    Sulla rilettura dei post: me li rileggo perché li condivido sulla mia neonata pagina Facebook (la pagina è di febbraio, il sito oramai viaggia per i 4 anni). Alla chiusura di GooglePlus, ho ottenuto il backup dei suoi post, ho aperto appunto la pagina Facebook (mi ci ha obbligato l’iscrizione a Instagram) e li sto riproponendo lì, quindi con l’occasione li rileggo. In effetti si vede il tempo che passa e l’esperienza che matura.

    • Grazia

      Evviva! Tenevo molto al tuo parere di professionista del settore, oltre che di lettrice del blog. Anch’io imparerò a corazzarmi contro i plug-in, per amore o per forza!

  • Luz

    Mi piace moltissimo! Ha ragione Elena, è fresco, sa di nuovo ed è molto più invitante.
    Mi piace quando un’amica blogger ha voglia di rinnovarsi e malgrado la “stanchezza” di inventare nuovi argomenti, abbia voglia di restare e riproporsi rinnovandosi.
    A me capita di rileggermi. Diciamo che in particolare rileggo le recensioni, che sono un nucleo importante del mio blog.
    Ma mi piace anche rileggere quello che ho scritto sul mio mestiere di insegnante, in questo aspetto ho ravvisato un cambiamento. Penso che il blog debba essere un luogo personale che racconti di sé, e come dici tu, riveli alcuni aspetti importanti del suo autore. Complimentoni per tutto.

    • Grazia

      Grazie! In un certo senso mi sono stupita io stessa di essere disposta a lavorare tanto per questo cambiamento, ma adesso mi rendo conto di avere più voglia di prima di scrivere sul blog. Quando senti che la situazione è giusta, forse diventa più facile.

  • Nadia

    Eccomi, felice di vederti approdare su wordpress, gran bella piattaforma, che tra virgolette è l’unica che io sappia un pochino usare. Il nuovo vestito del blog mi piace molto, per i colori e l’impatto, quindi lo promuovo. Sarà che quel papavero mi sa di dolcezza e delicatezza, che la grafica mi rasserena e il verde ai bordi mi mette di buon umore ma direi che hai davvero fatto un ottimo lavoro. Buon proseguimento, perché immagino quanto sia impegnativo.

    • Grazia

      Sono contenta che il mio salotto nuovo sia di tuo gradimento! Grazie dell’augurio, in effetti il lavoro non è ancora finito.

  • Cristina

    Eccomi! Arrivo con i miei tempi biblici, ma arrivo… tu non disperare mai, eh? Come prima cosa grazie di avermi menzionata tra le cose piacevoli dell’estate, anche per me è stato molto bello rivederti e parlare dei nostri comuni progetti.
    Il nuovo look del blog è fantastico, come una finestra spalancata da cui proviene aria fresca e leggera. Non oso immaginare tutto il lavoro che c’è dietro, per avere un risultato così pulito. Ti segnalo soltanto una cosa, che avrei voluto leggere questi ultimi due articoli sullo smartphone ma non mi è stato possibile. Magari sono io a essere imbranata, prova a sentire se è capitato ad altri,
    Rispondendo alla tua domanda finale, sì, ogni tanto mi capita di rileggere dei vecchi post, e confesso che non mi dispiacciono anche se la mia voce sembra molto diversa, quasi straniante. Ora vado a leggere il post successivo.

    • Grazia

      Sono contenta che il nuovo blog ti comunichi sensazioni così belle. Verificherò con gli altri (e con me stessa) la lettura da smartphone. So che Il tema è responsive, ma una verifica non può che far bene, se tu hai incontrato problemi. i

  • Maria Teresa Steri

    Uh ma che bel cambiamento! Complimenti, Grazia per il nuovo blog e per il trasloco ben riuscito. E anche per la grafica molto “rassicurante”. Posso solo immaginare quanto lavoro ci sia stato dietro per tutto questo, ma hai fatto benissimo. Ogni tanto serve una ventata d’aria fresca

    • Grazia

      Grazie, Maria Teresa! È stato un lavorone, sì, ma mi sembra che ne valesse la pena. Di sicuro adesso ho più voglia di scrivere post, anche se al momento sono trattenuta da altre attività.

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