Da Blogger a WordPress: Scrivere Vivere trasloca!
La piccola-grande sfida del momento è il trasferimento del blog dalla piattaforma Blogger a quella WordPress.
Dopo anni di assenza, o piuttosto di contemplazione delle sole montagne di casa, sono tornata con la famiglia a trascorrere una settimana in Alto Adige. Anche se ricordavo quanto mi facesse stare bene camminare in montagna, questa vacanza ha ravvivato impressioni che sono sempre state intense e difficili da comunicare. L’immersione nella natura, i paesaggi maestosi, il fatto stesso di vedermi gli scarponi ai piedi hanno per me un valore speciale.
Diversamente dal passato, ho sofferto un po’ la noia post-escursione e la quantità di vacanzieri in circolazione, ma si sa, la perfezione non è di questo mondo, e in fondo l’equanimità della natura è parte della sua bellezza. In ogni caso mi sono portata a casa una riserva di energie che sento tuttora in circolo, ottime per farmi affrontare come si deve il prossimo cambiamento.
Ebbene sì: Scrivere Vivere è prossimo al trasloco! Lo sto preparando già da un paio di settimane, in cui ho impostato il nuovo blog su WordPress, stesso nome, diverso indirizzo: https://scriverevivere.it/ (ci trovate già la pagina “coming soon” del blog). Una volta definito meglio il nuovo look e alcune caratteristiche tecniche, trasferirò i contenuti dell’attuale blog su WordPress ‒ un’operazione che dovrei riuscire a fare senza grossi problemi, almeno in teoria, utilizzando questo ottimo tutorial e i preziosi consigli di alcuni amici blogger più competenti di me, che ringrazio, lasciando loro il beneficio dell’anonimato. A spostamento avvenuto, se accederete al vecchio blog verrete reindirizzati automaticamente qui. Ci ritroveremo a chiacchierare in un salotto diverso, spero!
Perché questa decisione, che in parte ha stupito anche me? I motivi sono soprattutto pratici: Scrivere Vivere, così com’è su Blogger, è fermo da tempo in termini di nuove iscrizioni e visualizzazioni. Dopo l’impulso iniziale, di poco più di un anno, non c’è stata crescita, se non l’aggiunta di alcuni amici di amici, arrivati a me attraverso i commenti sui blog altrui. Niente di strano, considerato che il blog compare su Google solo dopo decine di pagine di altri blog che parlano di scrittura creativa!
Di questa stasi è quasi impossibile individuare tutte le cause, perciò ho deciso di eliminare almeno quelle dovute a possibili problemi di SEO, attraverso due interventi: l’acquisizione del dominio su SiteGround (arrivandoci da SOS WP ho avuto il 60% di sconto) e il trasferimento del blog sulla piattaforma WordPress, che offre strumenti più evoluti per quanto riguarda l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Dopo tante esitazioni (spendere tempo e denaro? e se non risolvo il problema? se poi smettessi di tenere un blog?) mi sono detta che non sono queste le decisioni su cui arrovellarsi per anni. Su un matrimonio, magari, o sulla scelta di un lavoro; ma qui l’unica implicazione chiara, a parte la piccola spesa annuale per il dominio, era una buona dose di lavoro per imparare a usare WordPress come fino a oggi ho usato Blogger, anzi, meglio. Come direbbe Naruto, che ci vuole? Ci si rimbocca le maniche, e via.
E così eccomi qui, con le mani già in pasta. Dopo i pochi, intensissimi giorni in cui ho iniziato a esaminare la punta dell’iceberg-WP, posso dire che per ora sono molto soddisfatta degli strumenti che ho trovato, e non ultimo della mia velocità di apprendimento, anche se suona immodesto dirlo. Il supporto in rete è solidissimo: pullulano le risposte a qualunque dubbio possa sorgere, con guide che insegnano passo dopo passo tutto il fattibile. WordPress stesso, con i suoi numerosi plug-in, semplifica anche le operazioni più complesse. Anche così, sto dedicando al nuovo blog abbondanti tempo e pazienza, perché non tutto va come dovrebbe al primo colpo; inoltre, per quanto la logica del blog possa avere tratti comuni sulle due piattaforme, in linea di massima si tratta di ripartire da zero.
Da principiante quale sono, sto apprezzando in particolare il plug-in Yoast SEO WordPress, che permette di verificare in quale misura il contenuto degli articoli rispetti le direttive SEO. È veramente fool-proof: faccine sorridenti a dimostrazione che il testo va bene, faccine intermedie a dire che c’è qualcosa da modificare, faccine scontente a segnalare che l’articolo è ben lontano dall’ideale; il tutto corredato da una lista dei problemi, ordinati per gravità, e delle possibili soluzioni. Se questo contribuirà a risolvere i problemi del mio blog è da vedersi, ma credo non si possa chiedere di più in termini di semplificazione! Per ora le faccine sorridenti le ho viste soltanto dopo valanghe di ritocchi nella creazione delle pagine, ma confido di migliorare andando avanti.
L’unica considerazione negativa, per ora, riguarda i temi di WordPress, tra cui ho scelto il mio, Bard. Il look di tutti i candidati gratuiti che ho visionato, selezionati in base ad affidabilità e aggiornamenti, è sempre professionale, spazioso, pulito… e freddo, più o meno come quello di enti statali e negozi online. Forse non sarete d’accordo, ma cosa posso farci se ho bisogno di infilare fiori e foglioline da tutte le parti? Le possibilità di personalizzazione, per fortuna, sono ampie, perciò non mancherò di usarle per arrivare al risultato che cerco, anche se per farlo dovrò infilarmi nei meandri del linguaggio html.
Tutto sommato ‒ lo avrete capito da come ne parlo ‒ mi sto anche divertendo. Al di là dei motivi pratici, ogni tanto un cambiamento ci sta bene. Per fare fronte allo scossone si mobilitano sempre energie nascoste, oltre che aiuti esterni imprevisti. Ora mi aspetta la parte più delicata del lavoro: dopo avere traghettato i contenuti sul nuovo blog, dovrò ottimizzarli con Yoast… in fondo sono solo cinquecento post, qual è il problema?
Immagino che qualche compromesso sarà necessario, se non voglio impiegarci una vita, ma non intendo ripartire da zero conservando difetti che mi hanno già penalizzata in passato. Quindi invoco tutta la calma e la pignoleria di cui sono capace, perché mi serviranno.
Spero di non avervi annoiato con le mie osservazioni da dilettante. Forse a qualcuno di voi sarà passato per la mente di fare ciò che sto facendo io. In questo caso può darsi che vi sia utile sentire le prime impressioni di una persona non addetta ai lavori.
Vi aggiornerò al più presto sull’evoluzione del nuovo Scrivere Vivere. Per ora vi auguro una serena, corroborante e rilassante estate!
Grazia Gironella, nata a Bologna, vive ai piedi delle montagne friulane ed è appassionata di natura e discipline orientali. Tra le sue pubblicazioni: La strada che non scegli (biografia); Cercando Goran (Searching for Goran in lingua inglese), Veronica c’è e Tutti gli amori imperfetti (romanzi); Tarja dei lupi e La pace di Jacum (racconti lunghi), e il manuale di scrittura creativa Nel cuore della storia.